Pubblichiamo con immenso piacere queste righe scritte da Maurizio, IW6CZR riguardanti una delle esperienze storiche e pionieristiche e sopratutto uniche dei primi tempi della nostra associazione...
Qualche giorno fa, del
tutto casualmente, in uno scambio di messaggi su WhatsApp con Guido
IW6ATU, c'é tornato in mente, con grande nostalgia e piacere, un
progetto che Stefano IW6AOL aveva simpaticamente soprannominato "Il
Postino" perché quotidianamente ci recapitava direttamente a
casa delle "cartoline" con belle immagini dallo
spazio. In realtà si trattava della ritrasmissione delle immagini
METEOSAT. Un'esperienza bellissima che é durata quasi un decennio,
che ha portato a diventare Radioamatori alcuni personaggi ora al
vertice del CISAR Ancona (Fabio IW6DSE, Fabio IW6DSD e Marino IW6DSF)
e coinvolto anche amici dell'ARI come Gabriele IK6QNE in un momento
storico per le associazioni che ancora risentiva di un conflitto fra
ARI e CISAR a colpi di carte bollate e sentenze di Tribunali che
aveva avuto inizio molti anni prima, ma questa é un'altra storia.
Portare avanti il
progetto non fu semplice, mille difficoltà si incontrarono lungo il
percorso rendendolo però ancor più interessante e che con l'aiuto
di alcuni, da solo non ce l'avrei mai fatta, si superarono
raggiungendo in fine ottimi risultati, ma andiamo "brevemente"
per ordine.
Se ricordo bene, il
tutto ebbe inizio verso la metà del 1998 eravamo CISAR Marche, a
Senigallia ci contavamo sulle dita di una mano, tutti provenienti
dalla storica associazione "Radioamatori e CB Errico Medi",
erano anni giovani con tanta vitalità ed entusiasmo per la
sperimentazione, un po' come la maggior parete di voi oggi. Si era
formato un gruppetto composto da Stefano IW6AOL, Luciano IW6COL ed io
IW6CZR e ne combinavamo di ogni colore (radiantisticamente parlando).
Un giorno il
"trascinatore" Stefano ci raccontò di aver letto in Pkt di
un OM in Romagna che stava sperimentando la ritrasmissioni delle
immagini disseminate dal satellite geostazionario METEOSAT 7 messo in
orbita dalla EUMETSAT, l'ente spaziale europeo per lo studio e le
previsioni meteorologiche. In noi scattò immediata la voglia di
provare e le coincidenze ci furono favorevoli. Un collega
appassionato di volo a vela e di conseguenza di meteorologia, con cui
ho condiviso qualche ora nel silenzio dei cieli, si voleva disfare di
un ricevitore meteo all'epoca prodotto dalla compianta rivista Nuova
Elettronica. Lo acquistai al volo e nel giro di qualche giorno
installammo, a Falconara al 7° piano di un condominio, non avendo a
portata di mano una postazione migliore, parabola, ricevitore, un
trasmettitore tv fornito da Stefano, alimentatore e antenna UHF
direttiva puntata su Senigallia. Da casa qualcosa si vedeva ma male.
Qui entrò in gioco
Duilio IW6APY che purtroppo ci ha lasciato troppo presto, un "grande"
dell'elettronica che ci consigliò su da farsi. Mentre io acquistavo
un trasmettitore UHF quarzato a 432,700 dalla STE, Stefano trovava
una postazione a Scapezzano e Luciano reperiva altri materiali
indispensabili. A trasloco effettuato con il nuovo trasmettitore e
dopo qualche ritocco fondamentale di Duilio, le immagini che
apparvero sullo schermo del PC furono perfette, non credevamo ai
nostri occhi: immagini in bianco e nero, come andava allora, ma
bellissime.
Andammo avanti così per
un po' di tempo, trasmettevamo sperimentalmente senza autorizzazione,
senza beacon solo qualche ora al giorno; la sera ci si divertiva a
creare le animazioni in tempo reale, le stesse proposte nei TG
nazionali. La voce si era sparsa e molti amici anche lontani
attendevano di ricevere il nostro segnale.
A questo punto era
diventato inevitabile mettersi in regola; per questo contattai
nell'ordine la EUMETSAT per una autorizzazione a ritrasmettere e il
CISAR nazionale per l'autorizzazione al ripetitore. Mentre la
EUMETSAT non tardò a rispondere positivamente, quello che all'epoca
era il Ministero delle Comunicazioni si trovò davanti a qualche
perplessità sulla frequenza di ricezione e per non sapere ne leggere
e ne scrivere tagliò corto dando parere negativo. La cosa andò
avanti per anni e si sbloccò solo verso l'inizio del 2003 grazie
all'interessamento diretto dell'allora Presidente Nazionale del
CISAR Luca I0YYY.
Nonostante la precarietà
che ci portava a non essere operativi H24 le trasmissioni da
Scapezzano andarono alla grande fino a quando un paio di gravi
disservizi al trasmettitore nell'arco di dieci giorni, mi impegnarono
economicamente essendomi accollato tutti i costi del progetto fin
dall'inizio. Purtroppo da ciò nacque un dissidio con Stefano,
titolare della postazione che per motivi che oggi capisco
perfettamente ma all'epoca mi fecero molto arrabbiare, non mi
permetteva di accedere liberamente alle apparecchiature per i dovuti
controlli e la manutenzione; così mi misi alla ricerca di una nuova
casa. Dopo mille tentativi andati a vuoto contattai Fabio con il
quale ho condiviso molti anni di volontariato presso la Croce Gialla
di Falconara e che sapevo responsabile per le comunicazioni del
sodalizio. Spiegato il progetto, si aprì la porta della postazione
di Monte Barcaglione. Nel giro di pochissimo Fabio, a cui si unirono
Marino e Fabio, che all'epoca non erano ancora IW6 (ricordo che mi
fecero penare alquanto per convincerli a dare l'esame), non solo
costruirono la carpenteria per le antenne e il tavolo per
l'elettronica ma rimasero ore appesi al traliccio per le prove e
l'installazione definitiva. Monte Barcaglione con i suoi 201 metri
allargò non di poco il raggio d'azione delle trasmissioni e lo
stupore fu massimo quando ricevetti un messaggio in Pkt dall'isola di
Hvar (Lesina) oltremare.
In attesa
dell'autorizzazione ministeriale, mi diedi da fare per risolvere il
complesso problema del beacon. Bisognava trasmettere la sintesi
vocale in un lasso di tempo di 10" nella pausa fra una
trasmissione di immagine e l'altra determinata da due note, una di
inizio e una di fine trasmissione.
Collega di lavoro fino al
mio pensionamento di pochi giorni or sono é stato Gabriele IK6QNE
un'altro che l'elettrotecnica non solo ce l'ha nel sangue ma che la
vive professionalmente ogni giorno; per me un altro "grande".
Spiegato il problema, Gabriele su un foglietto a quadretti recuperato
dalla carta da riciclo e parlando ininterrottamente per un'ora,
disegnò uno schema teorico e me lo consegnò dopo aver riempito un
sacchettino di plastica di integrati e condensatori. Per una
settimana, ogni minuto di tempo libero dal lavoro lo dedicai alla
realizzazione scrupolosa con prove passo-passo del circuito fino al
successivo incontro con Gabriele per l'emozionante collaudo.
Esultammo quando tutto funzionò al primo colpo o così sembrava.
Bisognava filtrare ulteriormente le due frequenze per evitare che
interferissero, Gabriele in quel periodo era molto impegnato e io che
per queste cose camminavo (e cammino anche oggi) al buio bendato,
spinto dalla fregola, ricorsi ad un altro "grande"
che l'elettrotecnica la mastica a pranzo, cena e colazione: Guido
IW6ATU che con un 555 e due punti di saldatore risolse il problema.
Di li a poco la stazione prese la forma definitiva nella nuova
postazione di Falconara.
Nel frattempo arrivò la
tanto agognata autorizzazione dal Ministero, licenziata in data 20
gennaio 2003 con validità fino al 2012. Il nominativo internazionale
da quel giorno sarà IR6UAC. Stupendo!
Me lo ricorderò a vita
perché mi ispiro "Unità - Amicizia - Collaborazione" ma
bando ai sentimentalismi....
Da Roma via Pkt il
Presidente Nazionale Luca mi invitò a ad andare sul sito del CISAR
Nazionale perché nell'elenco delle installazioni dell'Associazione,
nell'ultima riga era stato inserito "IR6UAC Ritrasmissione
immagini Meteosat. Unico in Italia autorizzato".
Ma le cose belle, qualche
volta, durano poco. Dopo qualche mese di ottimo lavoro il segnale del
satellite a 1690 Mhz venne letteralmente spianato da un'altra
trasmissione. Con Guido, attrezzati come dei ghostbusters girammo in
lungo e in largo le colline attorno a Falconara, "lui il
maledetto" era ovunque! Non ne venimmo mai a capo. Lettere di
protesta inviate al Ministero tramite il CISAR nazionale, alle PT di
Ancona e perfino a Nuova Elettronica e alla EUMETSAT non portarono a
nulla.
Intanto il tempo passava
inesorabile e il 2005 ci vide (Guido, Luciano, Fabio, Fabio, Marino e
il sottoscritto) sul Monte Murano ospiti di un'altro personaggio
storico del CISAR Marche: Mario I6WOA che ci ospitò a Serra san
Quirico, lontani da interferenze.
La
nuova postazione allargò ancor di più gli orizzonti della
trasmissione e tutto sembrò andare per il meglio quando durante
l'inverno 2005-06 infuriò la "nevicata perfetta". Nel giro
di poche ore tutta la postazione di Monte Murano, un piccolo edificio
alto più di due metri e mezzo, venne ricoperto di neve; sotto sparì
la parabola, ingenuamente messa bassa per proteggerla dal vento. Il
segnale non arrivò più e passarono parecchi giorni prima di poter
arrivare a fare qualcosa. Mi raccontò Mario che raggiunse la
postazione a piedi tempo dopo, per controllare i suoi ponti radio,
che riuscì a localizzarla solo dai pali delle antenne che sporgevano
dalla massa nevosa e non poté fare nulla. Quando, al disgelo io e
Guido andammo sul Monte, trovammo la parabola irrimediabilmente
deformata e inutilizzabile. Fortunatamente un amico di Marotta, Luigi
IW6BFI, che purtroppo non è più fra noi, anche lui entusiasta del
nostro progetto, me ne aveva regalata un'altra che decidemmo di
installare nella primavera del 2006.
Le trasmissioni ripresero
con qualche altra piccola disavventura, ma ripresero.
A seguito di questo
progetto di tanto in tanto visitavo il sito della EUMETSAT e già da
qualche tempo si parlava del METEOSAT 8 con trasmissione in digitale
e lo spostamento sopra i celi dell'India del METEOSAT 7. Di lì a
breve venne sancita la fine delle trasmissioni in analogico e il 14
giugno 2006 il Meteosat 7 fu spento. Conservo ancora una delle ultime
immagini ritrasmesse da IR6UAC e ricevute dalla mia postazione.
"It's the end
Postino"
Che dire di più di
quello che ha scritto Guido su WhatsApp: "Bella esperienza,
sono passati quattordici anni, sembra ieri!"
"Grazie a tutti
da solo non sarei riuscito neanche a partire"
Maurizio IW6CZR -
Senigallia, 08 novembre 2018
Alcune immagini, per rivivere questa affascinante storia radiantistica, le puoi trovare a questo link: https://photos.app.goo.gl/Y5BCTYTDo3oHEWyd8